Cos’è l'endometriosi?
L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata dalla presenza di un tessuto simile all’endometrio in una sede anomala. Comprende:
- cisti ovariche dette “endometriomi”;
- aderenze nel peritoneo, la cavità che comprende al suo interno gli organi addominali;
- o noduli profondi negli organi (il setto retto-vaginale, i legamenti uterini, la vescica, il retto).
Raramente l’endometriosi è stata riscontrata in organi a distanza, addirittura nel naso o nel cervello! L’endometriosi interna all’utero si chiama adenomiosi ed è considerata una condizione a sé stante (cioè viene classificata a parte). L’endometriosi colpisce il 15% delle persone AFAB (assegnate femmine alla nascita), ma in rari casi è stata trovata in donne senza utero e in uomini affetti da carcinoma della prostata.
Quali sono i sintomi dell'endometriosi?
I sintomi dell’endometriosi sono legati soprattutto al dolore:
🩸 Dolore mestruale, detto anche dismenorrea (una mestruazione dolorosa non è normale!)
😓 Dolore e crampi addominali tra una mestruazione e l’altra
🍑 Dolore al rapporto sessuale penetrativo, detto anche dispareunia
🚽 Dolore alla minzione e alla defecazione
Un caso di endometriosi può portare a dolore pelvico cronico, con un impatto molto importante sulla vita sociale, lavorativa e relazionale della persona affetta.
Quali sono le cause dell'endometriosi?
Perché viene l’endometriosi nessuno lo sa davvero. Un tempo si pensava che fosse dovuto a un reflusso di cellule endometriali dall’utero verso le sedi anomale di cui parlavamo prima. Ma la presenza in organi a distanza spinge a ritenere più plausibili ipotesi alternative, come quella che l’endometriosi sia l’evoluzione di una cellula staminale, che acquisisce un fenotipo (cioè un aspetto) simile all’endometrio, anche se fa cose molto diverse.
Per esempio le cellule di endometriosi non sono sensibili al progesterone naturale e hanno una scarsa propensione verso l’apoptosi, cioè la morte cellulare programmata, a cui normalmente vanno incontrocellule anomale o cellule che arrivano alla fine del proprio ciclo vitale. Producono sostanze infiammatorie, che esercitano effetti in organi a distanza, essendo trasportate nei fluidi corporei. Nell’endometriosi c’è un’alterata regolazione del sistema immunitario e spesso coesistono patologie come malattie immunologiche (soprattutto tiroidite di Hashimoto e morbo celiaco) e allergie di vario tipo.
Come si ottiene una diagnosi di endometriosi?
Essere credute nel proprio dolore è il passo necessario per poter fare una diagnosi. Purtroppo in Italia il ritardo diagnostico arriva fino a 11 anni di attesa prima di avere e, di conseguenza, una terapia adeguata.
Per diagnosticare l’endometriosi è necessario considerare diverse tipologie di esami per capire qual è lo stato di salute dell'utero e degli altri organi che si trovano nella pelvi (e.g. ovaie, vescica, intestino). Alcuni passi fondamentali per la diagnosi sono:
🩺 Un dettagliato lavoro di anamnesi basato sulla sintomatologia della persona affetta aiuta a escludere altre patologie e a decidere se approfondire con altri esami
🩻 L'ecografia transvaginale è un'esame che, se effettuato da personale esperto e con macchinari adeguati, può indicare la presenza di endometriosi.
🧲 Per approfondire e superare i limiti dell’ecografia, potrebbe essere necessario effettuare una risonanza magnetica, per ottenere immagini più precise e a risoluzione più elevata.
🩸 Alcuni esami del sangue, come il marker tumorale ca-125, può essere alterato in caso di endometriosi, anche se non rappresenta uno strumento ad alta sensibilità e specificità e per questo non sempre viene richiesto.
💉 In alcuni casi specifici, può essere necessario svolgere un'intervento chirurgico poco invasivo come una laparoscopia pelvica, che permette di vedere direttamente lo stato degli organi pelvici. Durante una laparoscopia, potenziali aderenze possono essere rimosse. Questo tipo di intervento è, ad oggi, l’unico modo per avere una diagnosi sicura al 100%.
Come si cura l'endometriosi?
Non esiste una cura definitiva per guarire dall’endometriosi, ma ci si può curare. Curarsi e guarire sono due concetti diversi. È importante avere buona cura di sé:
🔥 Adottare una dieta antinfiammatoria: trovate alcune dritte sui siti delle associazioni ma vale la pena fare una consulenza personalizzata con una nutrizionista
🏃 Fare esercizio fisico se il dolore lo consente
🚬 Rivedere lo stile di vita e abolire abitudini dannose, come il fumo e l’alcool.
La terapia ormonale (progestinica o estroprogestinica) aiuta a tenere sotto controllo i sintomi e a rallentare il decorso della malattia. L’intervento chirurgico viene riservato ai casi poco responsivi alla terapia ormonale e quando ci sono noduli in organi pelvici o a distanza (per esempio, nodulo vescicale o nodulo del retto con tendenza alla stenosi, cioè che tende a ridurre la dimensione del retto). L’indicazione all’intervento chirurgico deve essere valutata caso per caso in un centro specializzato, dove ci sia esperienza nel trattamento di questa patologia complessa.
Fonti
- Vercellini, P., Viganò, P., Somigliana, E., & Fedele, L. (2013). Endometriosis: pathogenesis and treatment. Nature Reviews Endocrinology.
- Saunders, P. T., & Horne, A. W. (2021). Endometriosis: Etiology, pathobiology, and therapeutic prospects. Cell.
- Becker, C. M., Bokor, A., Heikinheimo, O., Horne, A., Jansen, F., Kiesel, L., King, K., Kvaskoff, M., Nap, A., Petersen, K., Saridogan, E., Tomassetti, C., Van Hanegem, N., Vulliemoz, N., Vermeulen, N., Altmäe, S., Ata, B., Ball, E., Barra, F., . . . Yazbeck, C. (2022). ESHRE guideline: endometriosis. Human Reproduction Open.