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Febbraio 2024
Il CBD è un composto chimico non psicoattivo presente nella pianta di cannabis che può essere usato per le sue proprietà rilassanti e antidolorifiche. A differenza del più celebre THC, non ha effetto psicoattivo, come ufficialmente confermato dal rapporto OMS nel 2018.
Consumato in diversi modi, il composto interagisce con il sistema endocannabinoide del nostro corpo, che è costituito da neurotrasmettitori che si collegano ai recettori e alle proteine dei cannabinoidi. Il sistema endocannabinoide ha infatti un ruolo centrale nelle sensazioni come il dolore, il sonno, l’appetito, la risposta immunitaria e tanto altro.
La cannabis terapeutica è utilizzata per scopi medici, prescritta da un medico per trattare specifiche condizioni mediche come dolore cronico, spasmi muscolari, effetti collaterali della chemioterapia, epilessia, e altre patologie. Contiene livelli variabili di THC e CBD. È strettamente regolamentata e può essere ottenuta solo con prescrizione medica. Produzione e la distribuzione sono controllate dalle autorità sanitarie.
La cannabis Light è spesso utilizzata per scopo rilassante. Ha un bassissimo contenuto di THC (generalmente sotto lo 0,5% a seconda della legislazione del paese) e un alto contenuto di CBD. La regolamentazione varia a seconda del paese. In molti stati, la vendita di cannabis light è legale e può essere acquistata in negozi specializzati o online senza prescrizione medica.
Gli studi sono ancora agli inizi ma, come per altre patologie croniche e invalidanti, sempre più esperti suggeriscono l’utilizzo del CBD per migliorare la qualità della vita della pazienti di vulvodinia e endometriosi. Il CBD viene sempre più consigliato come aiuto naturale per:
Il metodo più efficace e con meno controindicazioni per utilizzare il CBD è in forma di olio da assumere per via sublinguale. L’olio al CBD deve essere:
È essenziale concordare il quantitativo giornaliero con la figura specialista che ci segue per la nostra patologia e valutare possibili interazioni con altri farmaci.
Secondo l’ultima relazione del Dipartimento per le politiche antidroga, L’8,5 % degli italiani, circa 4 milioni di persone, ha utilizzato cannabis almeno una volta negli ultimi dodici mesi. Nonostante il consumo sia diffuso e di recente ci sia stata anche una proposta referendaria di iniziativa popolare per renderla legale, la cannabis non è ben vista, soprattutto in politica, con un impatto anche sull’universo dei prodotti a base di CBD.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza sulla situazione attuale:
La legislazione sul CBD cambia molto a seconda del Paese, e questo include anche i paesi in cui si effettuano scali aerei.
Uno studio del 2023 condotto dalla East Carolina University, ha esaminato un campione di 811 donne tra i 18 e gli 85 anni per il 25% appartenenti alla comunità LGBTQIA*, facendo provare loro l’utilizzo della cannabis prima del sesso.
Il 62,5% ha dichiarato che la cannabis ha aumentato il loro piacere durante la masturbazione. Inoltre il 71,9% ha affermato che la cannabis ha migliorato il loro senso del gusto il 71,0% del tatto, sensi importantissimi nella sessualità. Questo studio apre alla possibilità di studiare i benefici della cannabis nelle disfunzioni sessuali e più in generale nell’aiutare le donne a colmare l’orgasm gap rispetto agli uomini.
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