Sindrome dell'intestino irritabile

Disturbo intestinale comune che causa gonfiore, crampi, diarrea e/o stitichezza. Può essere gestito attraverso cambiamenti nello stile di vita.

Una persona su 14 vive con la SII

Questo significa 1.151.830 persone, soltanto in Italia.

Fonte: Manzoli e Flacco, 2017

Cos’è la sindrome dell'intestino irritabile?

La sindrome dell’intestino irritabile (SII) è un disturbo cronico che affligge il tratto gastrointestinale causando dolore addominale, gonfiore, diarrea e/o stitichezza. Esistono diverse diciture per la sindrome che viene anche chiamata sindrome del colon irritabile o IBS, dall’inglese irritable bowel syndrome. È una condizione che permane nel tempo, anche se l’intensità dei sintomi può fluttuare.

La sindrome è molto comune; dati i diversi criteri di diagnosi usati nel mondo, la prevalenza della sindrome è difficile da identificare. Alcuni studi suggeriscono che dal 4 al 10% della popolazione soffra di sindrome dell’intestino irritabile. Colpisce più frequentemente le donne, al 12%, rispetto all’8% degli uomini.

Esistono diversi sottotipi clinici che si differenziano sulla base dei sintomi e delle caratteristiche predominanti nella persona affetta: variante diarrea, varianti stipsi, variante mista, variante irregolare. Inoltre, la sindrome dell’intestino irritabile è spesso associata ad altre patologie di dolore, come la fibromialgia, il dolore pelvico cronico, l’endometriosi, le cistiti ricorrenti, e il dolore sessuale. Data la sintomatologia di dolore e disagio, la sindrome può avere delle conseguenze severe sulla salute mentale delle persone affette, più soggette a depressione e disturbi d’ansia.

Quali sono i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile?

I sintomi possono variare da persona a persona e possono essere scatenati da stress, alcuni cibi o cambiamenti nelle abitudini intestinali. Essi includono:

  • Gonfiore alla pancia
  • Flatulenza, stitichezza e/o diarrea
  • Dolore persistente o crampi nella parte bassa del ventre
  • Dolore o crampi addominali che peggiorano dopo aver mangiato
  • Dolore o crampi addominali, che migliorano con la defecazione
  • Dolore durante i movimenti dell’intestino
  • Perdite di sangue o muco dal retto, anche durante le mestruazioni
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Cosa causa la sindrome dell'intestino irritabile?

Nonostante la sindrome sia molto diffusa, le sue cause esatte non sono ancora completamente comprese. Le ipotesi più recenti indicano cause multifattoriali, che includono fattori biologici come ipersensività viscerale, disbiosi, alterazione della percezione del dolore, aumento della permeabilità intestinale e dell’attivazione immunitaria della mucose intestinale. Esistono anche fattori ambientali che contribuiscono alla sindrome, tra i quali intolleranze alimentari, uso di antibiotici, stress, e infezioni. Fattori ambientali come dieta e stress possono inasprire la sintomatologia della sindrome. Pazienti con la sindrome dell’intestino irritabile mostrano uno stato infiammatorio del loro tratto gastrointestinale, a volte associato a infiammazione anche in altre sedi pelviche a causa di co-morbidità (es. endometriosi)

Come si diagnostica la sindrome dell'intestino irritabile?

Non esiste un unico esame o test che possa diagnosticare la sindrome dell’intestino irritabile. La diagnosi quindi si basa sulla valutazione dei sintomi e sull'esclusione di altre condizioni, oltre che al riferimento di criteri ritenuti scientificamente rilevanti come la presenza di dolore, la modificazione della consistenza delle feci, la frequenza degli episodi e altro. Esami del sangue, delle feci, ecografia addominale e colonoscopia possono essere degli esami diagnostici utili ma non necessariamente sensibili e specifici.

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Come si cura la sindrome dell'intestino irritabile?

Il trattamento è focalizzato sulla gestione dei sintomi e può includere:

  • Modifiche alimentari, sia dal punto di vista di porzioni e frequenza dei pasti che dal punto di vista di cibi da consumare o evitare
  • Terapie comportamentali
  • Farmaci per alleviare i sintomi e ridurre lo stress, come lassativi e antidiarroici ma anche antidepressivi
  • Adozione di strategie per la gestione dello stress
  • Uso di probiotici

Fonti

Primo piano di Luca Bello
Isabella Barale
Autrice
Biologa e scrittrice scientifica specializzata in salute riproduttiva
Primo piano di Luca Bello
Anita Fortunato
Revisione clinica
Ostetrica specializzata in salute sessuale e dolore genito-pelvico
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Domande frequenti

Come capire se si ha la sindrome dell’intestino irritabile?

Se provi gonfiore addominale, dolore o crampi che migliorano dopo la defecazione, alterni episodi di stitichezza e diarrea e fastidi dopo i pasti, potresti avere la sindrome dell’intestino irritabile. Una visita gastroenterologica aiuta a escludere altre patologie e ottenere una diagnosi.

Come si cura la sindrome dell’intestino irritabile?

La cura si basa sulla gestione dei sintomi: cambiamenti nella dieta, riduzione dello stress, farmaci come lassativi o antidiarroici, e a volte supporto psicologico. La terapia va personalizzata, con il supporto di specialisti, per migliorare la qualità della vita.

Quali sono i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile?

I sintomi principali sono gonfiore, crampi o dolori addominali, stitichezza, diarrea o entrambi, flatulenza e difficoltà digestive. Spesso peggiorano con lo stress o alcuni cibi e migliorano dopo la defecazione.

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