Escherichia coli: perché si trova spesso nei test vaginali e urine

Anita Fortunato
Ostetrica specializzata in salute sessuale e dolore genito-pelvico

5 minuti

20 giugno 2025

Cos’è il batterio Escherichia coli

L’Escherichia coli è un batterio normalmente presente nell’intestino umano, dove svolge funzioni utili come aiutare la digestione e proteggere da altri microrganismi. La maggior parte dei ceppi è innocua, ma alcuni possono causare infezioni se raggiungono zone diverse dall’intestino, come le vie urinarie o la vagina.
Quando questo batterio provoca un’infezione, i sintomi più comuni sono:

  • Bruciore o dolore durante la minzione
  • Bisogno frequente di urinare
  • Dolore o fastidio pelvico
  • Urine torbide, maleodoranti o con sangue
  • Febbre nei casi più gravi

Nel caso di infezione vaginale, i sintomi possono includere prurito, secrezioni anomale e dolore nei rapporti, anche se questa situazione è meno frequente rispetto alle infezioni urinarie.

Perché si trova spesso nella vagina e nei test (urine e tamponi vaginali)

La vicinanza anatomica tra ano, vagina e uretra facilita il passaggio di Escherichia coli dall’intestino alla vagina, soprattutto durante l’igiene personale o i rapporti sessuali. In condizioni normali, la flora vaginale è dominata da lattobacilli che mantengono un ambiente acido e protettivo. Se questo equilibrio si altera (per esempio per antibiotici, stress, igiene scorretta o cambiamenti ormonali), il batterio può colonizzare la vagina più facilmente.

Quando si eseguono esami come urinocoltura o tampone vaginale, è frequente trovare tracce di Escherichia coli anche in assenza di sintomi. Questo può dipendere da una semplice colonizzazione temporanea o da contaminazione del campione durante la raccolta, e non sempre indica una vera infezione.

La diagnosi di un’infezione da Escherichia coli si basa su:

  • Valutazione clinica dei sintomi: dolore, bruciore, febbre, secrezioni anomale.
  • Esame delle urine: ricerca di batteri e globuli bianchi.
  • Urinocoltura: raccolta del getto intermedio di urina in un contenitore sterile per identificare il batterio e valutare la quantità (carica batterica significativa: di solito > 100.000 UFC/mL)-
  • Tampone vaginale: per valutare la presenza di batteri nella vagina.
  • Antibiogramma: test di sensibilità agli antibiotici per scegliere la terapia più efficace.

In caso di sintomi persistenti o atipici, è importante escludere altre cause come infezioni a trasmissione sessuale, infezioni da altri batteri o disturbi non infettivi (ad esempio ipertono pelvico).

Quando non è la vera causa dei sintomi (e cosa può esserlo)

Molte persone con dolore pelvico, infezioni ricorrenti o dolore durante i rapporti sessuali ricevono una diagnosi di “infezione da Escherichia coli” solo perché il batterio è stato trovato nei test. Tuttavia, spesso la vera causa dei sintomi è un’altra: ad esempio, l’ipertono del pavimento pelvico (muscoli troppo contratti), alterazioni nervose o altre condizioni ginecologiche.

La ricerca mostra che la colonizzazione vaginale e urinaria da parte di questo batterio può essere intermittente e asintomatica. In questi casi, trattare solo il batterio con antibiotici può non risolvere il problema e portare a inutili recidive.

Come capire se i sintomi dipendono davvero da Escherichia coli

Per distinguere una vera infezione da una semplice presenza del batterio, è importante:

  • Valutare i sintomi: se ci sono bruciore, febbre, secrezioni anomale o dolore intenso, è più probabile un’infezione attiva.
  • Analizzare i risultati degli esami: la quantità di batteri e la presenza di globuli bianchi aiutano a capire se si tratta di infezione o contaminazione.
  • Considerare la storia clinica: se i sintomi persistono nonostante le cure antibiotiche, è probabile che la causa sia un’altra (come l’ipertono pelvico).
  • Consultare uno specialista: ginecologo o riabilitatrice del pavimento pelvico possono aiutare a individuare la vera origine dei disturbi e impostare la terapia più adatta.

Modalità di prevenzione

Come abbiamo detto, l’Escherichia coli si trasmette principalmente attraverso il contatto con feci infette, sia direttamente (contatto oro-fecale o genitale-fecale) sia indirettamente tramite cibo, acqua o superfici contaminate. Nelle infezioni urinarie e vaginali, il passaggio più comune avviene per la vicinanza tra ano, vagina e uretra, facilitato da un'igiene personale sub ottimale o da rapporti sessuali.

Inoltre, nelle situazioni in cui la permeabilità intestinale risulta compromessa, viene favorito l’ingresso di batteri od opportunisti nel flusso ematico, nella vagina e nella vescica: ciò facilita contaminazioni sia della vescica (UTI/cistiti) che della vagina (disbiosi, vaginiti). Le situazioni in cui la permeabilità intestinale sono compromesse possono essere:

  • Sindrome del colon irritabile
  • Stitichezza cronica
  • ⁠Diarrea
  • Intolleranze che causano alvo alternato
  • In generale tutte le situazioni in cui c’è infiammazione a livello dell’intestino

La prevenzione si basa su alcune semplici regole:

  • Lavarsi accuratamente le mani dopo aver usato il bagno, cambiato un pannolino o prima di preparare o consumare cibo
  • Mantenere una corretta igiene intima, pulendosi sempre da davanti a dietro dopo la defecazione per evitare la contaminazione della zona vaginale
  • Cuocere bene carne e lavare accuratamente frutta e verdura prima del consumo
  • Evitare il consumo di latte non pastorizzato e di acqua non sicura
  • Praticare sesso penetrativo sicuro e curare l’igiene prima e dopo i rapporti sessuali

In generale, mantenere una buona salute intestinale è fondamentale per evitare contaminazione da Escherichia Coli. In tutte le situazioni di colon irritabile, diarrea, intolleranze, può essere utile riferirsi a unə specialista per migliorare la salute intestinale e, di riflesso, quella vescicale e vaginale.

Fonti

Primo piano di Luca Bello

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